Petrolio, il pasto greggio
sfocia nelle fucine
socchiuse dal capriccio
e tutto si fa cenno
di passeggiata nautica,
l’oceano catodico soffonde
l’attrito d’inerzia mediterranea
e si piange, senza retorica.
Cuoce il cacao
rappreso sulla forca educata
svigorendo questa carne battuta,
quest’alga che propaga le arterie
e recita la superstizione,
vigorosa fra le sfere,
per la quale è grezza la carne
accatastata sulla terra
e guasta neve ne discende
sul nastro, un corteo di tricicli
si esaudisce con tale miscela,
carne petrolifera e brina.
ANDREA LEONESSA
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