Ho cominciato la mia terza vita l'altro ieri, il primo giorno di primavera, alle 4 del mattino.
Corsa verso casa, asfalto bagnato, ruote lisce. Superato un piccolo cimitero, mi ritrovo a slittare verso il fosso sulla mia destra; seguono tre sterzate, una tutta a sinistra, poi di nuovo a destra, chiudendo poi con un testacoda. La macchina va troppo veloce per fermarsi in tempo, e va a schiantarsi lateralmente nel fosso che prima era alla mia sinistra.
Non ho ancora afferrato la durata di alcuni pensieri. Se non avessi avuto i riflessi pronti, mentre slittavo, sarei finito frontalmente nel fosso a destra, invece son riuscito a fare il possibile per rimettermi sulla mia carreggiata. Il corpo è più brillante di quanto crediamo. Il momento dell'impatto, invece, l'ho realizzato con un ritardo che mi azzarderei a inquadrare tra uno o due decimi di secondo, forse meno. Un susseguirsi di pensieri tra i più vari mi ha affollato la mente in brevissimo tempo, meno di un secondo.
E' successo davvero?
Sono vivo?
Avrò danni permanenti?
Posso aprire la portiera?
Sì, posso aprire la portiera. Mi giro una sigaretta e cerco di chiamare i miei; nel mentre mi pento di non avere con me la mia macchina fotografica.
La macchina giace inclinata lateralmente nel fosso; non mi son reso conto di quanto fosse viva finchè non l'ho vista distrutta. La mia seconda vita se n'è andata con lei. Ok, era una macchina vecchia, scomoda e proprio per questo pericolosa. Brutta, come tutte le utilitarie italiane. Una Uno. E prima di andarsene, mi ha dato tutto quello che poteva darmi, in pochi attimi. Lì, nel fosso, è la cosa più suggestiva che abbia mai visto.
Lunedì -oggi- esco con la consapevolezza di essere un sopravvissuto in borghese. Il collare mi aiuta a ricordarmi chi sono, perchè ogni incidente, di ogni tipo, qualche segno lo lascia sempre.
L'essenza della mia Uno è ora un mandala che sprigiona energia dalla mia cervicale.
Colmo dei colmi, mi rendo conto che tutti, intorno a me, hanno un'aria ammaccata.
lunedì 22 marzo 2010
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da Ale.
RispondiEliminaGrande Ste, Belle Parole!
Pure io nel mio incide quasi-mortale con il magiolino ho visto al rallentatore!
Rimettiti Presto
RIP BatUNO
RispondiEliminaGrazie ragazzi!
RispondiElimina@ Ale: la cosa assurda è proprio questa, la lucidità con cui vengono visti tutti gli istanti in una sequenza ultrarallentata...e anche per questo che poi ripensando ai dettagli si prova una certa attrazione...
E' una cosa comune a molte persone che fanno incidenti, eppure varrebbe la pena di soffermarsi su ogni particolare (la si può definire pornografia? Sì, direi di sì...)
crash di cronenberg per stefano.
RispondiEliminabuona visione
gianni
a proposito di particolari interesserebbe una bella immagine da raggi x o risonanza magnetica... :))
RispondiEliminaporc put. ke makk! sembr 1 rottam! fortun che 6 viv
RispondiEliminama sei stupendo ! ottimo lo scritto, pazzescamente figo il resoconto !!! ho delle news da raccontarti ! è troppo ke nn ti vedo omino infrangibile ( esiste ? ) woow parlo italiano corretto ! che storia. ti voglio bene uomo del xkè!
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